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      Egli è quel tale Malco che, essendo G. C. nel palazzo di Pilato, gli diede uno schiaffo con la mano coperta d'un guanto di ferro. Gesù non se ne risentì nè gli mosse lamento, ma da quel giorno il sagrilego si trovò a girar sottoterra in una angusta e rotonda stanza con una grande colonna nel centro. Egli non mangia, non dorme, non sente necessità di vita: e gira e gira; si morde le mani e batte sulla colonna con quella che lanciò lo schiaffo, e si dà del capo per la parete opposta: e gira e gira, dolorando del continuo e disperandosi di non veder il termine di tanto soffrire174. Se Buttadeo parla e s'intrattiene quando con questo e quando con quell'altro, Malco non vede nessuno, non cerca nessuno, vive di rammarichii, di sospiri e di alti guai. L'uno all'aperto si fa conoscere quando altri non sappia dell'esser suo, l'altro è nascoso agli occhi de' viventi e così strettamente chiuso e così profondamente che secondo le varie versioni della leggenda bisogna aprir sette porte di ferro, calarsi per sette anditi, attraversare sette lunghi corridoi prima di riuscire nel luogo doloroso175. Se si consulta il Vangelo intorno a questo infelice non si trova altro ricordo che il seguente: «Allora il pontefice interrogò Gesù circa i suoi discepoli, e circa la sua dottrina. Gli rispose Gesù: Io ho parlato alla gente in pubblico... Domandate a coloro che hanno udito quel che io abbia detto: questi sanno quali cose abbia detto io. Appena ebbe egli detto questo, che uno dei ministri quivi presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: Così rispondi al pontefice?


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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