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      A sentir questo, il tacchino tacque. Poco dopo il figlio del Re s'innamorò della ragazza e la chiese al padre santo. Prima di celebrarsi le nozze, il padre santo consigliò alla ragazza di invitare il padre, il fratello e il tristo padre santo; di dar loro, al fratello una corona, una mela ed un nastro, come agli altri convitati, al padre soltanto la mela, al padre santo nulla. «La prima sera bisognerà — aggiunge il buon padre santo — ardere una calcara tre notti e tre dì, e poi buttarmici dentro; indi a non poco, trarne fuori tre canestre di corone, di mele e di nastri che ne verranno.»
      Ogni cosa andò bene; e quando il padre volle spiegato dalla figlia, a lui ignota come tale, la ragione del diverso trattamento, ella raccontò in altra persona la sua storia tra il dolore del padre, i palpiti del fratello, e la paura del tristo padre santo. Chiarita la cosa, il cattivo padre santo fu bruciato.
     
      Il Re di Francia (Noto)
     
      Una di tre figlie di questo Re di Francia sognò che divenisse Regina, e sette Re, tra' quali il padre, l'adorassero. Il padre la mandò ad uccidere in un bosco; ove però fu lasciata libera. Capitata nella casa d'un mago, questo la prese a benvolere. Un pappagallo, sul verone del Re, le cantò:
      «Allìsciti, allisciti bona,647
      L'omu sarvagghiu pi mangiari t'addeva648.»
      Essa risponde per consiglio del mago:
      «L'omu sarvagghiu mi teni pi figghia.
      Di li to' pinni n'ha a fari un cuscinu,
      Di li to' carni n'ha a fari un cunvitu;
      Tutto il resto procede come nella nostra lezione.
     
      Una bella lezione di Borgetto è Lu Cuntu di lu sali.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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