Una variante veneziana colla nostra novella è in Bernoni, XIV: Come 'l bon sal. Un'altra bolognese è tra quelle della Carolina Coronedi-Berti, Novelle popolari bolognesi: La fola del Candilir. La figlia mandata ad uccidere in un bosco è come la Flavia delle Italienische Märchen di Hermann Knust, n. 1. Der Königssohn und die Bauertochter (Il figlio del Re e la figlia del contadino) novellina toscana di Livorno (nel Jahrbuch für romanische und englische Literatur di Lipsia, vol VII, fasc. 4, pag. 382). Questo stesso leggesi anche nella Storia della Regina Oliva, figliuola di Giuliano Imperatore e moglie del Re di Castiglia. Ad istanza, ed esempio delle persone divote, e timorate di Dio, data in luce da Foriano Pico (In Napoli, ediz. del secolo XVII)649. Nel Re avaro, XIII della Novellaja fiorentina di V. Imbriani, un Re, che vuol dare per forza la figlia a un ladro che si finge gentiluomo, e che sposato la condanna a mille pericoli e sofferenze, è invitato a pranzo dalla figlia stessa, divenuta Regina, ove tutto gli presenta senza sale, mentre i convitati applaudiscono alla squisitezza delle vivande.
Il padre che punisce la figlia mandandola ad uccidere in un bosco e ne riceve la camicia insanguinata ecc. trova riscontro nel conte Ferdinando, che ordina l'uccisione della moglie Genovefa nella leggenda di S. Genoveffa, n. 949 de' Canti pop. sicil. di G. Pitrè: (Palermo, L. Pedone Lauriel, 1871, volume II).
Il convito che scioglie il racconto è anche nella Gonzenbach, Sicil. Märchen n. 63; nel Re Sonnu, nov.
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