Quivi di notte esce, e perchè sotto il capezzale della reginella è un biglietto di lui col quale l'ha fatata, egli, non inteso, riesce a prenderla dal letto per andarla a bollire in una caldaia d'olio da lui preparata. Cade il biglietto: essa si sveglia; grida ajuto! accorrono i servi, e il Mago Tartagna è calato nell'olio bollente.
I sette fratelli (Casteltermini)
La figlia d'un re fa bandire che prenderà in isposo colui che avrà la forza di lanciare più alto del palazzo reale una palla di bronzo di due quintali. Vince la prova un cavaliere, che perciò sposa la principessa e parte. Egli diventa serpente, e della lunga coda avvinghia la moglie, cui costringe a mangiar carne umana. Vanno a liberarla sette fratelli con sette virtù differenti: il 1° corre quanto il vento; il 2° coll'orecchia sul suolo ode quel che si dica sotto terra; il 3° appuntando il dito sul pavimento fa spuntare una torre di bronzo; il 4° con un pugno scassina sette porte di ferro; il 5° toglie, non avvertito, le uova di sotto a una rondine; il 6° spara a chi vede e colpisce chi non vede; il 7° con un fischietto risuscita i morti — Simile affatto allo Spunzaliziu ma meno completa è la 45 delle Sicil. Märchen della Gonzenbach, Von den sieben Brüdern, die Zaubergaben hatten (I sette fratelli, che aveano le virtù magiche). In principio si dice che la principessa, stata astrologata in sul primo nascere, a 15 anni fu presa da un gigante, e portata sotterra, donde poi venne liberata da sette fratelli aventi la fatagione.
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