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      Partì Sole; l'ultimo dei tre eremiti gli consigliò il da fare avvertendolo di non rispondere mai all'uccello per vitupèri che gli dicesse. Ma quando l'uccello giunse a dire baldracca a Luna; Sole si risentì e rimase di sasso. Partì Luna, la quale riuscì a prender l'uccello quando esso stanco dalle molte ingiurie s'abbattè. Ella allora gli raccolse di bocca la bava e la schiuma, ne unse il fratello e lo fece rivivere; e così tornarono entrambi a casa. Il re piegato a più miti consigli perdonò alla donna sua, e un giorno la condusse a passeggio: entrati nel negozio di Sole e Luna per comperarvi oggetti, padre e madre sentirono la più grande simpatia per i due giovani; sicchè l'uccello rivelò tutto l'arcano. Così i genitori riconobbero e presero i figli, ed esiliarono le invidiose ch'erano state causa del lungo infortunio.
     
      Stilla d'oru e Stilla Diana (Casteltermini)
     
      Un principe sposò la figlia d'un ricco villano: ed essendo essa presso a partorire, egli la lasciò per andare alla guerra. Partorito che ella ebbe, diè alla luce due bambine: Stilla d'oru e Stilla Diana. La suocera fè sapere al figlio essergli nati due cagnolini invece di due bambini: ond'egli ne ordinò la morte. La vecchia regina mandò a buttarli a mare. Raccolse la cassetta una donna, la quale mantenne i due bambini fino a' setti anni, in cui essi abbandonarono la donna perchè venuti a battibecchi coi figli di lei. Ricoverarono in una casina di campagna, ove una donna li raccolse e mantenne per anni ed anni come figli.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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