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      Nel Pesse-can, 2. delle Fiabe popol. venez. del Bernoni, il re sposa la ragazza povera a patto che essa gli dia un maschio e una femmina con istelle d'oro e d'argento. La suocera si sbarazza, al solito, della buona nuora. Nel Sipro, Candia e Morea, n. 15 della medesima raccolta l'odio delle sorelle è invece odio d'un'antica maestra della principessa strega, la quale si finge per tre volte comare, e fa gettare i tre bambini nel canal di Venezia, e mette in lor vece i cagnolini. I figli poi, recuperati, si chiamano Sipro, Candia e Morea dai luoghi nei quali trovavasi il padre durante la gravidanza della regina. Così questa novella sta come anello tra Catarina la Sapienti, n. VI e Li Figghi di lu cavuliciddaru, n. XXXVI.
      Una versione piemontese confronta colla presente nella prima metà; è I tre fratei alla steila d'ör dell'Arietti (Novelle popolari piemontesi). Tutto il resto della nostra è pel fondo La mare gelosa dla fija; ma un perfetto riscontro è la Storia dël merlo bianc, dla funtana d'argent e dël erbolin (alberino) che soúna dello stesso Arietti.
      Meno la ricerca delle tre bellezze del mondo, La Fola d'la maledizión di set fiù, una delle Novelle popol. bolognesi della Coronedi-Berti, offre anch'essa un fondo simile.
      Una variante tirolese è nelle Märchen und Sagen aus Wälschtirol dello Schneller, num. 26: Die drei Schönheiten der Welt (Le tre bellezze del mondo) e n. 26 delle Anmerkungen und Zusätze, nella quale le tre bellezze del mondo sono «El pom che canta, l'acqua che balla, l'uselin bel verd.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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