Nel principio sa della Pilusedda (n. XLVII,) e della Zezolla, I, 6 del BASILE; nel resto č la stessa della Isabelluccia, novella sanese del GRADI (Saggio di Letture varie per i Giovani, pag. 141) e si riscontra col Sor Fiorante Mago, XIV delle Novelline di S. Stefano del DE GUBERNATIS. Le sorelle son figlie d'un boscaiuolo; sposato il re serpe la terza, egli diventa uomo. La ragazza svela il fatto alle sorelle, e perduto il marito lo riacquista solo dopo lungo pellegrinaggio col consumo d'un paio di scarpe di ferro, d'un bordone e d'un cappello, e con tante lagrime da empirne de' fiaschi. Nella Maestra, n. XVII della Novellaja fiorentina dell'IMBRIANI, non č la madrigna che perfidia a danno delle figlie del marito, ma bensģ il marito per suggestione della seconda moglie. Il Principe Orso della Vigilia di Pasqua di Ceppo del GRADI, meno il fatto della maestra divenuta poi crudele matrigna, č anch'esso una versione toscana della nostra novella. La punizione pel segreto gią rotto č che la moglie prima di ricongiungersi col marito debba consumare 7 paia di scarpe di ferro, 7 bordoni di ferro, ed empire di lagrime 7 fiaschette. Una versione napoletana č Lo Serpe, II, 5 del Cunto de li cunti: «Lo Re de Starza longa marita la figlia co no serpe, e scopierto ch'era no bello giovene l'ardette la spoglia; isso volenno rompere na vetriata pe foire, se rompe lo capo, nč trovanno remmedio, la figlia de lo re lassa la casa de lo Patre, e 'ntiso da na Vorpe lo secreto de sanare lo 'nnamorato, accide malitiosamente la Vorpe, e de lo grasso suio e de varie aucielle ontanno lo giovane feruto, ch'era figlio de lo Prencepe le deventa marito.
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