E nui semu ccà e nni munnamu li denti.
Palermo(132).
VARIANTI E RISCONTRI
Esce sotto vari titoli: Specchiu mè billissimu (Palermo), La 'Nfanti Lisabbella (Bagheria), La Riggina 'ntra li spini (Polizzi) ecc.
La Riggina 'ntra li spini (Polizzi-Generosa).
Una di tre figlie d'un boscaiuolo invidiata dalle sorelle perchè più bella, è condotta dal padre in campagna (V. Pilusedda). Annotta, ed essa si smarrisce dal padre. Ricoverata in un palazzo deserto trova insanguinato il letto e la sala. Ella ripulisce tutto. Viene la Regina tra le spine sanguinante, la conosce e l'abbraccia; ma le proibisce di accettar doni dal padre caso mai verrà. Costui un giorno andatala a trovare le regala un nastro pei capelli; messoselo, ella muore. La Regina la fa chiudere in una cassa e la espone. Il Re ha quella cassa, e toglie alla bella morta il nastro; ella rivive, e sposa il figlio del re. La Regina tra le spine ha scontata la sua pena e non è più lacerata.
Nella Lisabbella è questa domanda della madrigna:
«Bellu, mio bellu specchiu,
Cchiù bella di mia cu' cc'è?»
E lo specchio risponde:
«Cc'è la 'Nfanti Lisabbella
ch'è cchiù bella di te.
Nelle Palli magichi, n. XXXVIII, è un dialogo consimile tra un re che si crede bellissimo e uno specchio.
Nelle Sicil. Märchen della GONZENBACH la intiera novella di Maria, die böse Stiefmutter und die sieben Räuber (Maria, la crudele madrigna, e i sette ladri), Von Maruzzedda, e Von der schönen Anna (La bell'Anna), n. 2, 3, 4, sono versioni della presente. Un perfetto riscontro tirolese è nella raccolta dello SCHNELLER: n. 23, Die drei Schwestern (Le tre sorelle), ove però son le sorelle che con una lor serva strega mandano per invidia a smarrire la sorella Maria, e poi saputala salva, la fanno cadere in un sonno profondo.
| |
Specchiu Palermo Nfanti Lisabbella Bagheria La Riggina Polizzi Riggina Polizzi-Generosa Regina Regina Regina Lisabbella Nfanti Lisabbella Palli Sicil Maria Stiefmutter Räuber Maria Von Maruzzedda Von Anna Anna Schwestern Maria
|