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      Muore la terza moglie per voler fare lo stesso. Finalmente la popa fa sapere che allora parlerà collo sposo, quando egli le dirà davanti la porta: Tò patri è Suli, tò matri è Luna. Il re lo dice, ed amendue diventano sposi felici.
     
      La figlia di la balena (Casteltermini)
     
      Una di due comari comprò alla fiera tre pope, una piangente, una ridente e una malinconiosa. Postele alla finestra, il re le salutò una alla volta; ed esse che moveano la testa per mezzo d'una molla, gli resero il saluto. Il re volle sposare la piangente. Nel portargliela al palazzo, i cortigiani la buttarono a mare, comandati di far ciò dalla padrona. Il re ordinò che la si cercasse o viva o morta. Fu trovata, figlia della balena, una bellissima donna. Ella era muta. A palazzo il re, perchè tale, la confinò in una stanza; ed intanto sposò una alla volta tre ragazze che morirono per aver voluto fare quel che la figlia della balena facea per rovinare le nuove spose; finchè parlò, e il re la riprese con sè.
      Nella 28 delle Sicil. Märchen: Von der Tochter der Sonne (La figlia del Sole) è la stessa novellina, che però comincia dopo la prima terza parte. Il Köhler non trova nessun riscontro a questa tradizione.
      LXVIII.
     
      Lu Tignusu.
      'Na vota cc'era un figghiu di Re. Stu figghiu di Re cci avia murutu lu patri, e si vuleva 'nsignari la caccia. Chi fa? Un jornu sbuttau 'na pocu di truppa(265), e quannu fôru 'n campagna cci dissi iddu: — «Vuàtri jitivìni chi restu iu.» E la truppa si ni iju.
      Stu figghiu di Re si scurau nna 'na lucannera, e si fici priparari manciari pri dumani.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Secondo
di Giuseppe Pitrè
pagine 388

   





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