(35) Granu, plur. di grano, e qui vale quattrini.
(36) Vedi la nota 6 di pag. 15 [vedi nota 62 nell'edizione elettronica Manuzio].
(37) E lo accostò all'abbeveratoio.
(38) Téncia, in Pal. tènchia, sorta di pesce di fiume, tinca.
(39) Vutùru, s. m., avvoltoio.
(40) Dammigli, dammi a lui.
(41) E diventò una melogranata rotta, con tutti i grani sparsi per terra.
(42) Baddòttula, donnola.
(43) E si avventa alla testa del gallo, e gli sorbe la midolla.
(44) Il tesoro delle ricchezze. Massenti, massa.
(45) Cioè tanto grande che avrebbe potuto coprire il Sole.
(46) Vedi la nota 4 a pag. 15 [vedi nota 60 nell'edizione elettronica Manuzio].
(47) Raccontato da Francesca Leto a Salomone-Marino.
(48) Questa quì è una delle novelle più importanti della mia raccolta. Chi non è siciliano difficilmente potrà comprenderla per intiero. Io mi sono studiato di spiegare tutte le voci e frasi che son più dure a intendere.
(49) Arti arbólica, idiot., arte diabolica, magia.
(50) Menti pri mia, Vedi vol I, pag. 370, nota 1 [nota 1352 nell’edizione elettronica Manuzio].
(51) Hannu a sapiri ec. Hanno a sapere lor signori (la novellatrice parla a chi l'ascolta) che Virgillo giovinetto s'era ammogliato, e s'era rovinato davvero ('ngaliciàrisi, qui prendere una donna trista, che condurrà a rovina) perchè gli era capitata una donnaccia viziosa ecc. Mula di fera mula trista, cattiva e piena di vizi e di difetti, ma di figura e di buona apparenza. Figurat. si dice di donna, come quella di Virgillo, superba, dispettosa, (strudusa), rompicollo (nuci-di-coddu).
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