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      Assurbignari, dar legnate; preso da sorbu sorbo, il cui legno perchè elastico è buono a bastonare.
      (474) Prima che gli sposi dicessero Sì, cioè che si sposassero: - «Fermatevi!» dice Salvatore.
      (475) Raccontata da Elisabetta Sanfratello.
      (476) V'hanno in questa parlata molte parole che si discostano siffattamente dalle parlate più comuni di Sicilia, che io preferisco una letterale ed inelegante versione italiana alle molte note che vi sarebbero bisogno.
     
      La Lanterna magica
     
      Una volta c'era un padre e una madre. (Costei) avea un figliolino e lo mandava a scuola. (Egli) era disubbidiente; lo incontrò un bel giovane, (il quale) gli disse: - «Vieni con me! quel che ti dico io, m'hai a fare»; e lo tolse seco in campagna.Vide un albero; e disse (al ragazzino): «Spiccami qualche ramo.» Va quel ragazzino e gli portò i rami. Dopo annottò loro in un bosco, e la mattina appresso partirono. Videro un'alta siepe; si misero (diedero mano alle) colle scuri, e troncarono tutte quelle spine ecc; videro un bel marmo grande; alzano (isunu) quel marmo, e vedono una porta. Disse (il giovane) al ragazzo: - «Tu (tuni, paragoge, per tu), hai a scendere qui sotto.» - «Io non ci scendo, che ho paura.» (Il giovane) avea un anello al dito, se lo trasse e lo diede a lui; diede un calcio alla porta ed entrò. (Il giovane nel farlo scender) gli disse che v'erano danari, e non dovea prenderne; poi v'era un'altra porta; v'erano doppie (d'oro) e non ne avea a toccare: poi un'altra e v'era una chioccia (sciocca per ciocca1) coi pulcini d'oro, e «non l'hai a toccare, gli disse il padrone.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Secondo
di Giuseppe Pitrè
pagine 388

   





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