Dissono fra loro e ordinorono di volere passare lo Gran Mare per guadagnare, e andarono comperando molte gioie per portare, e partironsi in su una nave di Gostantinopoli e andarono in Soldania.
Quand'e' furono dimorati in Soldania alquanti dí, pensarono d'andare piú oltre. E missonsi in camino e tanto cavalcarono che venne loro una ventura che pervennero a Barca, re e signore d'una parte de' Tarteri, lo quale era a quel punto a Bolgara. E lo re fece grande onore a messere Niccolaio e a messere Matteo ed ebbe grande allegrezza della loro venuta. Li due fratelli li donarono delle gioe ch'egli avevano in gran quantità, e Barca re le prese volentieri e pregiogli molto; e donò loro due cotanti che le gioie non valevano.
3
Quando furono stati un anno in questa città, si levò una guerra tra lo re Barca e Alau, re de' Tarteri del Levante. E l'uno venne contro all'altro, e qui ebbe gran battaglia e morí una moltitudine di gente, ma nella fine Alau vinse; sicché per le guerre niuno potea andare per camino che non fosse preso. E questo Alau era da quella parte donde i dui frategli erano venuti; ma innanzi potevano eglino bene andare, e misorsi con loro mercatantia a andare verso levante per ritornare da una parte. E partiti da Bolgara, andarono a un'altra città la quale à nome Ontaca, ch'era alla fine delle signorie del Ponente. E da quella si partirono e passarono il fiume del Tigri e andarono per uno diserto lungo diciotto giornate; e non trovarono n(i)una abitazione, ma Tarteri che stavano sotto loro tende e viveano di loro bestiame.
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