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      E cosíe fue fatto: ché molte volte erano acompagnati da 400 cavalieri e piú e men[o], quando bisognava.
      Ancora vi dico per riverenza di questi tre mesaggi, che 'l Grande Cane sí fidava di loro che egli gli afidò la reina Cacesi e la figliuola del re de' Mangi, che le dorvesser menare ad Argon, al signore di tuttutto il Levante; e cosí fu fatto. E queste reine li tenevano per loro padri, e cosí gli ubidiano; e quando questi si partiro per tornare in loro paese, queste reine pia(n)sero di grande dolore. Sapiate che, poscia che due sí grandi reine furono fidate a costoro di menare a loro segnori sÍ a lunga parte, ch'egli erano bene amati e tenuti in grande capitale.
      Partiti li tre mesaggi d'Acatu, sí se ne vennero a Trapisonde, e poscia a Costantinopoli, e poscia a Negropont 'e poscia a Vinegia; e questo fue de l'anni 1295.
      Or v'ò conta[to] lo prolago del libro di messer Marco Polo, che comincia qui.
     
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      Qui divisa de la [provincia] d'Erminia.
     
      Egli è vero che sono due Armin(i)e, la Picciola e la Grande. Nella Picciola è signore uno che mantiene giustizia buona e è sotto lo Grande Cane. Quine àe molte ville e molte castella, e abondanza d'ogni cosa; e àvi ucellagioni e cacciagioni assai. Quivi solea già essere di valentri uomini; or sono tutti cattivi, solo gli è rimasa una bontà, che sono grandissimi bevitori. Ancora sappiate che sopra il mare è una villa ch'à nome Laias, la quale è di grande mercatantia; e quivi si sposa tutte le spezierie che vengono di là entro, e li mercatanti di Vinegia e di Genova e d'ogni parti quindi le levano, e li drappi di làe e tutte altre care cose.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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