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      E tutti li mercatanti che voglio andare infra terra, prende via da questa villa.
      Or conteremo di Turcomania.
     
     
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      Qui divisa de la provincia di Turcomannia.
     
      In Turcomannia è tre generazione di genti. L'una gente sono turcomanni e adorano Malcometto; e sono semplice genti e ànno sozzo linguaggio. E' stanno in montagne e 'n valle e vivono di bestiame; e ànno cavagli e muli grandi e di grande valore. E gli altri sono armini e greci che dimorano in ville e in castella, e viveno di mercatantia e d'arti. E quivi si fanno li sovrani tappeti del mondo ed i piú begli; fannovisi lavori di seta e di tutti colori. Altre cose v'a che non vi conto. Elli sono al Tartero del Levante.
      Or ci partiremo di qui e anderemo a la Grande Arminia.
     
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      De la Grande Erminia.
     
      La Grande Erminia è una grande provincia; e nel cominciamento è una città ch'à nome Arzinga, ove si fa lo migliore bucherame del mondo, ov'è la piú bella bambagia del mondo e la migliore. Quivi à molte cittadi e castella, e la piú nobile è Arzinga, e àe arcivescovo; l'altr[e] sono Arziron ed Arzici. Ell'è molto grande provinci[a]: quivi dimorano la state tutto il bestiame de' Tartari del Levante per lo buono pasco che v'è; di verno non vi stanno per lo grande freddo, ché non camperebbono le loro bestie.
      Ancor vi dico che in questa Grande Erminia è l'arca d[i] Noè in su una grande montagna, ne le confine di mezzodie in verso il levante, presso al reame che si chiama Mosul, che sono cristiani, che sono iacopini e nestarini, delli quali diremo inanzi.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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