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      Egli ànno cittadi e castella assai, e ànno seta assai e fanno drappi di seta e d'oro assai, li piú belli del mondo. Egli ànno astori gli migliori del mondo, e ànno abondanza d'ogni cosa da vivere. La provincia è tutta piena di grande montagne, sí vi dico che li Tartari non pòttero avere interamente la segnoria ancora di tutta.
      E quivi si è lo monistero di santo Leonardo, ove è tale meraviglia, che d'una montagna viene uno lago dinanzi a questo munistero e no mena niuno pesce di niuno tempo, se no di quaresima; e comincia lo primo die di quaresima e dura infino a sabato santo, e e' viene in grande abondanza. Dal dí inanzi uno no vi si ne truova, per maraviglia, infino a l'altra quaresima.
      E sappiate che 'l mare ch'i' v'ò contato si chiama lo mare di Geluchelan, e gira 700 miglia e è di lungi da ogni mare bene 12 giornate; e venev'entro molti grandi fiumi. E nuovamente mercatanti di Genova navica per quello mare. Di là viene la seta ch'è chiama ghele.
      Abiàno contado de le confini che sono d'Arminia di verso [tramontana]; or diremo de li confini che sono di verso mezzodie e levante.
     
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      Del reame di Mosul.
     
      Mosul è uno grande reame, ove è molte generazioni di genti, le quali vi conterò incontenente. E v'à una gente che si chiamano arabi, ch'adorano Malcometto; un'altra gente v'à che tengono la legge cristiana, ma no come comanda la chiesa di Roma, ma fallano in piú cose. Egli sono chiamati nestorini e iacopi, egli ànno uno patriarca che si chiama Iacolic, e questo patriarca fa vescovi e arcivescovi e abati; e fagli per tutta India e per Baudac e per Acata, come fa lo papa di Roma; e tutti questi cristiani sono nestorini e iacopit.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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