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      E v'à montoni come asini, che li pesa la coda bene 30 libbre, e sono bia(n)chi e begli e buoni da mangiare.
      In questo piano à castella e città e ville murate di terra per difender(si) da scherani che vanno ro(b)ando. E questa gente che corre lo paese, per incantamento fanno parere notte 7 giornate a la lunga, perché altri non si possa guardare; quando ànno fatto questo, vanno per lo paese, ché bene lo sanno. E' son bene 10.000, talvolta piú e meno, sicché per quello piano no li scampa né uomo né bestia: li vecchi ucidono, gli giovani ménagli a vendere per ischiavi. Lo loro re à nome Nogodar, e sono gente rea e malvage e crudele. E sí vi dico che messer Marco vi fu tal qual preso in quella iscuritade, ma scampò a uno castello ch'à nome Canosalmi, e de' suo compagni furo presi asai e venduti e morti.
     
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      De la grande china.
     
      Questo piano dura verso mezzodie 5 giornate. Da capo de le cinque giornate è un'altra china che dura 20 miglia, molto mala via, e àvi molti mali uomini che rubano.
      Di capo della china à uno piano molto bello, che si chiama lo piano di Formosa, e dura due giornate di bella riviera; e quivi àe francolini, papagalli e altri uccelli divisati da li nosti.
      Passate due giornate, è lo mare Oziano e 'n su la ripa è una città con porto, ch'à nome Cormos, e quivi vegnono d'India per navi tutte ispezzerie, drappi d'oro e (denti di) leofanti (e) altre mercatantie assai; e quindi le portano li mercatanti per tutto lo mondo. Questa è terra di grande mercatantia; sotto di sé àe castella e cittadi assai, perch'ella è capo de l(a) provincia; lo re à nome Ruccomod Iacomat.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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