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      Come Alau, signore de' Tarteri del Levante il distrusse.
     
      Egli è vero che 'n anni 1277 Alau, signore delli Tartari del Levante, che sa tutte queste malvagità, egli pensò fra se medesimo di volerlo distruggere, e mandò de' suoi baroni a questo giardino. E' stettero 3 anni attorno a lo castello prima che l'avessero, né mai non l'avrebboro avuto se no per fame. Alotta per fame fu preso, e fue morto lo Veglio e sua gente tutta. E d'alora in qua non vi fue piú Veglio niuno: in lui s'è finita tutta la segnoria.
      Or lasciamo qui, e andiamo inanzi.
     
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      De la città Supunga.
     
      Quando l'uomo si parte di questo castello, l'uomo cavalca per bel piano (e) per belle coste, ov'è buon pasco e frutti assai e buoni; e dura 7 giornate. E àvi ville e castella asai, e adorano Macomet. E alcuna volta truova l'uomo diserti di 50 miglia e di 60, nelle quali non si truova acqua, e conviene che l'uomo la porti e per sé e per le bestie, infino che ne sono fuori.
      Quando àe passato 7 giornate, truova una città ch'à nome Supunga. Ella è terra di molti alberi. Quivi àe li migliori poponi del mondo e ('n) grandissima quantità, e fannogli seccare in tale maniera: egli gli tagliano atorno come coreggie, e fannogli seccare, e diventano piú dolci che mèle. E di questo fanno grande mercatantia per la contrada. E v'è cacciagioni e uccellagioni assai.
      Or lasciamo di questa, e diremo di Balac.
     
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      Di Balac.
     
      Balac fue già una grande città e nobile piú che non è oggi, ché li Tartari l'ànno guasta e fatto grande danno. E in questa cittade prese Alesandro per moglie la figliuola di Dario, siccome dicono quegli di quella terra.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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