E quando egli ebbe guardate le bestie due anni, egli sel fece venire dinanzi, e fecegli donare ricche vestimenta, e fecegli onore assai. Poscia li disse: «Signore re, aguale puo' tu bene vedere che tu non se' da guerregiare meco». Rispuose lo re: «Messer, sempre conobbi ch'io non era poderoso da ciò fare». Alotta disse il Preste: «Io non ti voglio piú fare noia, se no che io ti farei piacere e onore». Allotta fagli donare molti begli arnesi, e cavagli, e compagnia assai, e lasciòllo andare. E questi si tornò al suo reame, e da quella ora inanzi fue suo amico e servidore.
Or vi conterò d'un'altra matera.
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Del grande fiume di Carameran.
E quando l'uomo si parte di questo castello e va verso ponente 20 miglie, truova un fiume ch'è chiamato Carameran, ch'è sí grande che non si può passare per ponte, e va infino al mare Ozeano. E su per questo fiume à molte città e castella, ove sono molti mercatanti e artefici. Attorno questo fiume per la contrada nasce molto zinzibero, e àcci tanti uccegli ch'è una maraviglia, che v'è per uno aspre - ch'è com'uno viniziano - 3 fagiani.
Quando l'uomo à passato questo fiume e l'uomo è ito 2 giornate, sí si truova una nobile città, ch'è chiamata Cacianfu. Le genti sono tutti idoli - e tutti quegli de la provincia del Catai sono tutti idoli -. E è terra di grande mercatantia e d'arti, e àvi molta seta; quivi si fanno molti drappi di seta e d'oro.
Qui non à cosa da ricordare; però ci partiremo, e diròvi d'una nobile città, ch'è in capo del reame di Quegianfu.
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Preste Carameran Carameran Ozeano Cacianfu Catai Quegianfu
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