Quando lo montone è cotto e 'l beveraggio è aparechiato e la gente v'è raunata, alora coninciano a cantare e a ballare e a sonare; e gittano del brodo per la casa qua e là, e anno mcenso e mirra, e sofumicano e alluminano tutta la casa. Quand'ànno cosí fatto una pezza, alotta inchina l'uno, e l'altro domanda lo spirito se à 'ncora perdonato al malato. Quelli risponde:«No gli è ancora perdonato; fate anche cotale cosa, e saralli perdonato». Fatto quello ch'à comandato, ed elli dice:«Egli sarà guerito incontanente». Allotta dicono:«Lo spirito è bene di nostra parte». E fanno grande allegrezza, e mangiano quel montone e beono; e ogn'uomo torna a sua casa, e il malato guerisce incontanente.
Or lasciamo questa contrada, e diròvi d'altre contrade, come voi udirete.
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De la grande china.
Quando l'uomo si parte di questa provincia ch'i' v'ò contato, l'uomo discende per una grande china, ch'è bene due giornate e mezzo pur a china. E in quelle 2 giornate (e mezzo) no àe cosa da contare, salvo che v'à una grande piazza, ove si fa certa fiera certi dí de l'anno. E quine vegnono molti mercatanti, che recano oro e ariento e altre mercatantie assai, ed è grandissima fiera. E quelli che recano l'oro quie, neuno puote andare in loro contrada, salvo eglino, tanta è contrada rea e divisata da l'altre; né neuno può sapere ov'elli istanno, perché neuno vi puote andare.
Quando l'uomo à passate queste 2 giornate, l'uomo truova una provincia verso mezzodie, ed è a le confini de l'India, ch'è chiamata Amien.
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India Amien
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