Ancora vi dico che in questo reame no vi nasce cavalli, e perciò tutta la rendita loro o la maggiore parte, ogn'anno si cunsuma in cavalli. E diròvi come: i mercatanti di Quisai e de Dufar e d'Eser e de Adan - queste province ànno molti cavalli - e questi mercatanti empiono le navi di questi cavalli, e pòrtali a questi 5 re che sono fratelli, e vendeno l'uno bene 500 saggi d'oro, che vagliono bene piú di 100 marchi d'ariento. E questo re n'accatta bene ogn'anno 2.000 o piú, e li fratelli altretanti: di capo de l'anno tutti sono morti, perché non v'à marescalco veruno, perch'elli no li sanno governare. E questi mercatanti no vi ne menano veruno, perciò che vogliono che tutti questi cavalli muoiano, per guadagnare.
Ancora v'à cotale usanza: quando alcuno omo à fatto malificio veruno che debbia perdere persona, e quello cotale uomo dice che si vòle uccidere elli istesso per amor e per onore di cotale idolo, e 'l re li dice che bene li piace. Alotta li parenti e li amici di questo cotale malefattore lo pígliaro e pongolo in su una caretta, e dannoli bene 12 coltella e portal[o] per tutta la terra, e vanno dicendo: «.Questo cotale prod'uomo si va ad uccidere elli medesimo per amore di cotale idolo». E quando sono al luogo ove si dé fare la giustizia, colui che dé morire piglia uno coltello e grida ad alta boce: «Io muoio per amore di cotale idolo». Com'à detto questo, elli si fiede del coltello per mezzo il braccio, e piglia un altro e dassi ne l'altro (braccio), e poscia de l'altro per lo corpo; e tanto si dà ch'elli s'ucide.
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Quisai Dufar Eser Adan
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