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      E perciò ardono i corpi, perch'e' no meni vèrmini.
      Avemovi contato de' costumi di questi idolatri; diròvi una novella ch'avavamo dimenticato de l'isola di Seila.
     
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      Dell'isola di Seila.
     
      Seila è una grande isola: è grande com'io v'ò contato in adrieto. Or è vero che in questa isola àe una grande montagna, ed è sí diruvinata che persona non vi puote suso andare se no per uno modo: che a questa montagna pendono catene di ferro sí ordinate che li uomini vi possono montare suso. E dicono che in quella montagna si è il monumento d'Adam nostro padre; e questo dicono li saracini, ma l'idolatori dicono che v'è il munimento di Sergamon Borgani. E questo Sergamon fue il primo uomo a cui nome fue fatto idole, ché, secondo loro usansa, questi fue il migliore uomo che fosse mai tra loro, e 'l primo ch'eglino avessero per santo. Questo Sergamon fue figliuolo d'uno grande re ricco e possente, e fue sí buono che mai non volle atendere a veruna cosa mondana. Quando il re vide che 'l figliuolo tenea questa via e che non volea succedere al reame, ébbene grande ira, e mandò per lui, e promiseli molte cose, e disseli che lo volea fare re e sé volea disporre; né 'l figliuolo non ne volle intendere nulla. Quando il re vide questo, sí n'ebbe sí grande ira ch'a pena che no morío, perché non avea piú figliuoli che costui, né a cui egli lasciasse il reame.
      Anco il padre si puose in cuore pure di fare tornare questo suo figliuolo a cose mondane. Ora lo fece mettere in uno bello palagio, e misevi co lui 300 pulcelle molto belle che lo servissero; e queste donzelle il servivano a tavola ed in camera, sempre ballando e cantando in grandi zolazzi, sí come il re avea loro comandato.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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