Ora udirete della cittā di Caver.
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Della cittā di Caver.
Caver č una cittā nobile e grande; ed č d'Asciar, del primo fratello de li 5 re. E s[a]piate che a questa cittā fanno porto tutte le navi che vegnono verso ponente, cioč di Curimasa e di Quisai e d'Arden e di tutta l'Arabia, cariche di mercatantia e di cavalli; e fanno qui capo perch'č buono porto. E questo re č molto ricco di tesoro, e suo tesoro si č molte ricche pietre preziose. Suo regno tiene bene, e spezialment' e' mercatanti che vengono d'altra parte; e perciō vi vanno piú volontieri.
E quando questi 5 fratelli re pigliano briga insieme e vogliono combattere, la madre, ch'č ancora viva, sí si mette in mezzo e pacíficagli; quando ella non puote, sí piglia uno coltello e dice che s'ucciderā, e taglierassi le poppe del petto Ģdond'i' vi diedi lo mio latteģ. Alora i figliuoli, per la pietā che fa la madre loro, e' proveggono ch'č il meglio: sí fanno pace. E questo č divenuto per piú volte; ma, morta la madre, non fallirā che non ābiaro briga insieme.
Partimoci di qui, ed andamo nel reame di Coilun.
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Del reame di Coilun.
Coilun si č uno grande reame verso garbino, quando l'uomo si parte di Mabar e va 500 miglie. E tutti sono idolatri, e sí v'ā di cristiani e giudei; e ānno loro linguaggio.
Qui nasce i merobolani embraci e pepe in grande abondanza, che tutte le campagne e i boschi ne sono pieni; e tagliansi di maggio e di giugno e di luglio. E gli āl[bori] che fanno il pepe sono dimestichi, e piantansi ed inācquarsi. Qui ā sí grande caldo ch'a pena vi si puote soferire, che se toglieste uno uovo e metesselo in alcuno fiume, non andresti quasi niente che sarebbe cotto.
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