Ora vi lascerò a dire d'Aden, e diròvvi d'una grandissima cità, la quale si è chiamata Escier, ne la quale si à uno picciolo re.
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Della città d'Escier.
Escier si è una grande città, ed è di lungi dal porto d'Aden 400 miglia. Ed è sottoposta ad uno conte, lo quale si è sotto il soldano d'Aden; e si à molte castella sotto sé, e sí mantiene bene ragione e giustizia. E' sono saracini, i quali adorano Malcometto. E sí ci à porto molto buono, al quale si capitano molte navi, le quali vengono de l'Indiaco molte mercatantie, e portane di buoni cavalli da due selle. Qui si à molti datteri; riso ànno poco, biada vi viene d'altronde assai. E sí ànno pesci assai, ma si ànno tonni molti, che per uno viniziano si averebbe 2 grandi tonni. Vino si fanno di riso e di zucchero e di datteri. E sí vi dico ch'elli si ànno montoni che non ànno orecchi né foro, ma colà dove debboro essere li orecchi si ànno due cornetti; e sono bestie piccole e belli. E sappiate che danno a' buoi ed a' camegli ed a' montoni ed a' ronzini piccoli a ma(n)giare pesci; e questa si è la vivanda che danno a le loro bestie. E questo è per cagioni che in loro contrada sí non à erba, perciò ch'ella si è la piú secca contrada che sia al mondo. E li pesci di che si pascono queste bestie, sí si pigliano di marzo e d'aprile e di maggio in sí grande quantità ch'è una maraviglia. E seccagli e ripongogli per tutto l'anno, e cosí li danno a loro bestie; veritade si è che le bestie loro vi sono sí avezz[e] che, cosí vivi com'egli escono dell'acqua, sí li mangiano.
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