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      [O]ra avenne che uno barone tartaro, lo quale era aguale sotto il soldano, vide lo suo segnore Argo, lo quale dovea essere (di ragione). Venneli un grande pensiero al cuore, e l'animo li cominciò molto a enfiare, e dicea fra se istesso che male li parea che suo segnore fosse preso; e pensò di fare suo podere sí ch'egli fosse lasciato. Ed alora cominciò a parlare con altri baroni de l'oste; e catuno parea che fosse in buono animo di volersi pentere di ciò ch'aveano fatto. E quando furono bene acordati, uno barone ch'avea nome Boga si fue cominciatore; e levaronsi suso tutti a romore, ed andarono a la pregione dove Argo era preso, e dissergli come s'erano riconosciuti, e ch'aveano fatto male, e che voleano ritornare a la misericordia e fare e dire bene, e lui tenere per segnore.
      E cosí s'acordaro, ed Argo perdonò loro tutto ciò ch'eglino aveano fatto contra di lui. Ed incontane(n)te si mossero tutti questi baroni, ed andarono al padiglione dov'era Milichi, lo vicaro del soldano, ed ebborlo morto. Ed alora tutti quelli de l'oste sí confermaro Argo per loro diritto segnore.
     
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      Di presente giunse la novella al soldano come lo fatto era istato e come Milichi suo vicaro era morto. Alora, com'ebbe inteso questo, si ebbe grande paura, e pensossi di fuggire in Babbilona, e misesi a partire con quella gente ch'avea.
      Uno barone, lo quale era grande amico d'Argo, si istava ad uno passo, e quando lo soldano passava, e questo barone sí l'ebbe conosciuto, ed imantenente li fue dina(n)zi in sul passo ed ebbelo preso per forza; e menollo dina(n)zi ad Argo a la cità, che v'era giunto già di tre giorni.


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Il Milione
di Marco Polo
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