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      Lo campo era molto bello e grande, e bene faceva bisogno ché giammai non si ricorda che tanta gente s'asembiasse in sun un campo; e sappiate che ciascuna gente erano prodi ed arditi. Questi due signori furono amendue discesi della ischiatta di Cinghy Kane, ma poi sono divisi, ché l'uno è signore del Levante e l'altro del Ponente.
      Quando furono aconci l'una parte e l'altra e gli naccheri incominciarono a sonare da ciascuna parte, allora fu cominciata la battaglia colle saette. Le saette cominciarono ad andare per l'aria tante che tutta l'aria era piena di saette, e tante ne saettarono che piú non n'avevano: tutto il campo era pieno d'uomeni morti e di fediti. Poi missoro mano alle ispade: quella era tale tagliata di teste e di braccia e di mani di cavalieri, che giammai tale non fu veduta né udita, e tanti cavalieri a terra ch'era una maraviglia a vedere da ciascuna parte, né giammai non morí tanta gente in un campo, che niuno non potea andare per terra, se no su per gli uomeni morti e fediti. Tutto il mondo pareva sangue, ché gli cavagli andavano nel sangue insino a mezza gamba; lo romore e 'l pianto era sí grande dei fediti ch'erano in terra, ch'era una maraviglia a udire lo dolore che facevano.
      E lo re Alau fece sí grande maraviglia di sua persona che non pareva uomo, anzi pareva una tempesta, sicché il re Barga non poté durare, anzi gli co(n)venne alla perfine lasciare il campo; e missesi a fuggire, e lo re Alau gli seguí dietro con sua gente, tuttavia uccidendo quantunque ne giugnevano.


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Il Milione
di Marco Polo
pagine 200

   





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