- Te ne farai regalare un altro.
- Uh, linguaccia!
Ed una terza risata non meno universale delle precedenti sovrastò di gran lunga il rumore del temporale.
Se qualcuno mi osservasse ch'io faccio ridere per troppo poco risponderei che i miei personaggi presentemente son tutte donne.
La sartina del bell'abito forse per non lasciar scorgere un certo vermiglio che suo malgrado le saliva le guancie senza darsi per inteso se la svignò chetamente.
Così continuando a cinguettare or su questa, or su quella cosa, ad una ad una, riparandosi alla meglio sotto l'ombrello dei privati, ritornavano tutte alle loro case con grandissima soddisfazione della vecchia Agata.
La biondina, l'amante del miccio, non fu tra le ultime a partire.
Ell'era una fanciulla di circa diciott'anni; i capelli del color dell'oro e la regolarità inappuntabile de' suoi lineamenti le avevano guadagnato l'appellativo di bella bionda e nessuno, neppur le più intime di lei amiche la conoscevano sotto altro nome.
Orfana della madre conviveva felice col vecchio genitore, il quale affranto dagli anni e da lunghe infermità doveva la sua vita ai sudori della figliuola e ad uno scarso compenso mensile che gli fruttava il suo modesto impiego.
Egli era portinajo d'una casa di nobile famiglia situata sul corso di Porta Nuova.
Povera ma ricca di cuore e di generosi sentimenti la biondina consumava i suoi giorni nel lavoro e nelle cure che esigeva il cadente padre suo - e quantunque spesse volte si vedesse costretta a dure privazioni non bastando i tenui guadagni a supplire ai tanti bisogni, pure nella sua povertà ell'era felice ed il volto, riflettendo la pace dell'anima era sempre sereno e sorridente.
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Agata Porta Nuova
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