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      - Ah, io non conoscere che vostri cavalli, uomini non ancora.
      - Sta sempre a te se vuoi farne la conoscenza, notò Piero con malizia.
      - Ed io la fare molto volontieri, anche subito; e Franz balzava in piedi scoppiettando bruscamente il suo frustino.
      Piero, giovinetto molto ardito, d'un salto fu davanti all'inglese e si preparava a rispondere alla sfida, se non che la voce amorevole di Marco tuonò:
      - Ma sì, fatemi delle scene adesso; diavolo, che non si sappia reggere ad uno scherzo? Giù, Franz, al tuo posto; io non voglio andar a dormire col peso di due partite in sulle spalle; qua il mazzo adunque e giuochiamo.
      - È vero, brontolò l'inglese tornandosi a sedere, non perdiamo tempo inutilmente.
      - Già, perchè a momenti tornerà il padrone, aggiunse Tonio.
      - Oh, per questo, disse Marco, possiamo star certi che il padrone non lo vedremo tanto presto. Oggi è sabato, ed in questo giorno le sartine sogliono guadagnarsi di notte le ore di riposo dell'indomani, e fra il padrone e le sartine corrono adesso certi rapporti...
      - Ah sì?...
      - Tien dietro forse ad una di loro?
      - E che bella tosa, aggiunse Marco.
      - Ecco un'avventura che il padrone incomincierà, e che noi come al solito dovremo terminare.
      - Sicuro, lui fiuta la preda, a noi acchiapparla e mettergliela nel carniere.
      - Diventate conti e milionari, eppoi farete lo stesso.
      - Bravo Marco, hai ragione.
      - Scommetto che tutto finire come altre volte con un viaggio a Magenta, osservò Franz; miei cavalli oramai sapere a memoria la strada.
      - Tanto meglio, la faranno più in fretta.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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