- Si tratta di far restare con tanto di naso un piccolo bellimbusto tedesco che mena tanto ruzzo perchè veste la divisa d'ufficiale.
- In che modo?
- Ecco quà, incominciò Marco assumendo una cert'aria d'importanza: la bettola all'insegna dell'Aquila a Porta Nuova è l'unico sito ch'io conosca in Milano ove se ne possa bere un boccale di quel buono e per questo, allorquando i miei doveri lo permettono, mi compiaccio passarvi qualche oretta giuocando una partita con mastro Andrea il degnissimo oste.
Uno dei più fedeli frequentatori della bettola è un buon diavolo di croato che questi ladri tedeschi ci hanno menato giù da quelle parti dove usano farla da padroni come qui da noi.
Parla abbastanza bene l'italiano e non essendo totalmente sciocco scambio con lui volontieri qualche ciarla, anzi mi tien luogo di mastro Andrea nella solita partita, allorquando questi è occupato altrove.
Un giorno, era domenica mi ricordo bene, e la bettola piena, zeppa di gente.
Io ci entro, do un'occhiata intorno e non trovo neppure un amico, tranne il mio croato che soletto in un canto trinca la sua caraffa.
Piuttosto che rimanermi solo mi reco da lui. Bisognava che in quel giorno ne avesse bevuto qualche bicchiere più del consueto poichè non l'ho mai trovato così aperto e voglioso di far confidenze.
- Oggi esser festa per me, mi dice tutto contento.
- Lo credo, rispondo io, oggi è domenica per tutti.
- Mia patrona, riprende lui, afermi tonata pel recalo e lasciala in libertà tutta giornata; oggi essere il suo.
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