Pagina (33/159)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Padre mio, che brutto sogno! e rinchiuse spaventata gli occhi.
      Ma il rumore dello zampe ferrate dei cavalli ripercosse sordamente sul terreno, i frequenti sbalzi della carrozza, la notte che buia regnava all'intorno, ridestarono la sventurata dal suo assopimento; passò una mano sulla fronte quasi per sperdere la nebbia ond'era avvolta la mente, e ritornò alla triste realtà.
      - Ah, non è dunque un sogno codesto, gridò con voce straziante svincolandosi d'un tratto dalle braccia del servo e rannicchiandosi tremebonda in un angolo della carrozza; oh, perchè non sono morta, perchè mai riedere alla vita in un momento cui l'abbandonarla è un beneficio, una grazia del cielo?... Ma che volete voi da me?... No non voglio seguirvi... lasciatemi precipitare da questa carrozza o ch'io empio l'aria de' miei gridi. Deh! in nome della Vergine santa, in nome di quanto avete di più sacro al mondo, in nome di vostra madre, fate ch'io ritorni al povero padre mio. Egli, vedete, vecchio e malato non ha altro appoggio che il mio, altra vita che la mia; togliermi da lui vuol dire ucciderlo, vuoi dire spezzare l'unico filo che ancora lo trattiene al mondo... ed in allora voi dovreste rendere conto a Dio di due esistenze poichè con mio padre uccidereste me pure. Oh! se il vostro cuore ha sensi di umanità, s'egli non è quello della fiera, lasciatemi fuggire; guardate io vi prego qui in ginocchio, colle lagrime agli occhi, così come si prega Dio ed i santi... ma che cosa vi ho fatto mai per farmi tanto male?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





Vergine Dio Dio