Bacco creò quei vini in due momenti diversi. Fiacco, spossato, volendo rinvigorire le sue forze e porre un po' di fuoco nelle vene, creò quelli del Reno. Già ubbriaco, bramando porre al colmo la misura, creò i spumanti francesi. Ambedue però sono perfetta opera della sua divina sapienza. Dunque in segno d'un'imparziale ammirazione, io propongo d'assaggiarli entrambi, ma dopo cena s'intende, vale a dire dopo d'aver rinnovato un paio di volte questo fiasco che pur cammina al suo fine con una rapidità incredibile.
- Evviva Bacco! fu la risposta dei due amici, e d'un fiato vuotarono i bicchieri.
Ma però un attento osservatore avrebbe notato che l'evviva del francese non era punto cordiale come quello dell'amico; scuotendo leggermente testa egli dava a vedere come la conclusione del polacco sui due vini non le andasse troppo a genio, e che avrebbe preferito sostenere all'ultimo sangue la sua opinione.
Quando un'altra cosa venne a toglierlo dalle sue meditazioni.
Egli s'accorse come la marmitta del risotto fosse vuota, e che pure il fiasco versasse in deplorabile stato.
- Terremoto! gridò allora con tutto il calore dell'anima; guardate, non abbiamo più niente, è scomparso tutto. Ehi, cameriere, il campo è sprovveduto, presto delle munizioni, che non venga meno l'ardore dei combattenti....
Eh! ma io sento che ci vorrebbe qualche cosa d'altro per conservarci più validamente questo nostro ardore; - e guardò i compagni con aria maliziosa; - ci vorrebbe per esempio qui seduta in mezzo a noi una bella donnina, dagli occhietti furbi, dalle guancie di porpora e dalle forme rotonde.
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Reno Bacco
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