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      Il polacco si morse le labbra.
      - Terremoto! saltò su il francese, un'avventura amorosa? nulla di più interessante conoscendosi l'eroe. E tu volevi tenerci all'oscuro? Suvvia racconta, noi vogliamo saper tutto.
      - Ha ragione, lo vogliamo!
      Questa volta è il polacco che pensa al modo di deviare possibilmente la conversazione.
      Bisognava che quella domanda lo molestasse alquanto.
      Ma i fumi del vino salendogli alla testa gli avevano offuscate le facoltà dello spirito e per quanto si affaticasse non seppe trovare un mezzo qualunque, una scappatoja per sottrarsi al molesto invito.
      Bisogna adunque improvvisare una favola, ma in vino veritas, dice il proverbio, ed il buon polacco di lieto umore preferì raccontare ingenuamente la verità, lasciar da parte le delicatezze e volgere tutto in riso.
      - Ecco quà la mia impresa, incominciò, ma prima permettete che ne vuoti un'altro bicchiere, servirà a riscaldarmi vieppiù l'immaginazione ed a farmi più buon narratore. Ecco, la cosa è semplicissima ed io non ve n'ho mai parlato estesamente perchè credeva non ne valesse la pena. Incomincierò adunque dal principio quantunque tu lo conosci diggià.
      E queste parole erano dirette al tedesco.
      - Va bene, dal principio.
      - Proprio di contro al mio alloggio, vale a dire sul corso di Porta Nuova, viveva una fanciulla dai capelli biondi e dal volto d'angelo. Notate ch'io non ho detto viveva a caso. Sebbene di oscuri natali, giacchè essa era la figlia d'un semplice portinajo, possedeva un'anima aperta ad ogni tesoro di virtù ed appariva poi così modesta, così santamente bella che bastava conoscerla appena per sentirsi preso da irresistibile simpatia.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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