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      D'altronde voi dovete conoscermi, almeno di vista. Sono tre sere che vi seguo, non ho mai osato avvicinarvi e parlarvi, voi m'avete fatto così timido...
      E credendo che chinato il capo non avrebbe aperto bocca in tutta la sera, mi era preparato a parlare un bel pezzo. Quando invece fissandomi in volto due occhioni azzurri come il cielo mi rispose:
      - Oh mi sono accorta che voi mi seguivate e ne aveva sommo dolore; io sarei stata costretta a non ritornare più alla sera dal povero padre mio, ma lavorando una parte della notte ottenere il permesso di vederlo di giorno. Vedete adunque che non poteva esservene grata.
      Quelle parole pronunciate con un'ingenuità infantile e in tuono melanconico mi commossero profondamente. Credetti d'essere al cospetto d'una creatura celeste.
      - Che ti fossi imbattuto davvero in una donna onesta?
      - Pare impossibile, mormorò il tedesco.
      Ella continuò: "Ora però sono contenta d'avervi parlato perchè voi mi sembrate molto buono. Vi prego adunque non seguirmi più oltre, io ritorno da mio padre, non mi può succedere nulla per via. - Allora le dissi che le mie intenzioni erano rette, che nessun pensiero disonesto mi spingeva verso lei, ma bensì la pura felicità di possedere un sì bel cuore, di possedere tanta virtù. E diceva il vero; ma non ci fu verso; ella fu irremovibile. Mi sembrava un sacrilegio il resisterle più oltre, ed alla bell'e meglio mi ritirai, Eppure quella fanciulla io non posso mai cancellarla dalla mente; mi è causa di dolci emozioni e sconosciute.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159