La spiega e la legge.
La fina malizia che in gran copia possiede il villano e che talvolta gli giova nella notte della sua completa ignoranza, gli fece comprendere di quanto valore poteva essere un giorno quel foglio e cautamente se lo nascose in seno.
Indi gettato un ultimo sguardo al cadavere ritorna correndo a Magenta, a riferire l'incontro avuto.
Due giorni dopo si leggeva sui giornali di Milano:
In un piccolo bosco poco lungi da Magenta venne trovato da un contadino il cadavere assassinato d'un nostro ufficiale, giovine polacco di distinta famiglia e di moltissimi meriti.
Da una spada insanguinata rinvenuta sul luogo del delitto e su cui stava inciso un nome, la Giustizia potè riconoscere autore del misfatto il conte Alberto Sampieri di Milano, proprietario del bosco e d'un castello attiguo.
Si procedette tosto al di lui arresto ma, il conte erasi già fatto latitante.
Altamente commossa S. M. l'Imperatore, nell'intento di dare un esempio solenne della severità colla quale egli vuol punire ogni colpa di atroce natura, considerando pur anco gli antecedenti disonorevoli di tutto il casato Sampieri, condannò il conte Alberto alla pena di morte, bandì in perpetuo esiglio suo fratello Renato, confiscando in favore dell'impero gli aviti beni.
Noi non possiamo che approvare la sentenza dell'augusto nostro Sovrano.
CAPITOLO VI.
On parlera de sa gloireSous le chaume bien longtemps;
L'humble toit, dans cinquante ansNe connaitra plus d'autre histoire.
BÉRANGER.
Scorsero diciott'anni dall'epoca dei nostri avvenimenti; siamo nel 1796.
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