Ecco l'Europa in guerra contro la civiltà; ma fu tanto l'accanimento con cui la Francia seppe lottare in difesa de' suoi principi che riportò da sola le due memorabili vittorie di Valmy e di Jammapes.
Pure un poderoso esercito tedesco passa il Reno allo scopo di ristabilire in Francia la monarchia assoluta; allora si proclama la Repubblica e Luigi XIV è condannato a morte.
Tutta l'Europa monarchica si leva in armi e nella Vandea scoppia la guerra civile.
Si ordina la leva in massa ed un prestito forzato di un miliardo sui ricchi.
Contro i pericoli interni si pubblica la legge dei sospetti; Maria Antonietta d'Austria, vedova di Luigi XIV, Filippo Egalité duca d'Orleans cugino del re e molti altri insigni personaggi sono mandati alla ghigliottina, indi si muove risoluti contro i nemici.
La patria mercè una memorabile eroica difesa è salva dall'invasione straniera.
Si pone l'assedio a Tolone che si è ribellata ed è appunto in questo assedio che si distingue un giovine corso, ufficiale d'artiglieria.
Egli è Napoleone Bonaparte, quell'uomo fatale che alla testa d'un invincibile armata doveva correre vittorioso il mondo intiero.
Pacificata la Vandea e riordinata la Repubblica questa volendo vendicare l'invasione tentata, nominò Napoleone comandante supremo d'un esercito e lo mandò alla conquista d'Italia.
Napoleone rompe gli Austriaci e i Piemontesi collegati, a Montenotte, a Dego, a Millesino e conchiuse con Vittorio Amedeo III un armistizio che a Parigi fu tramutato in pace; indi prosegue la gloriosa campagna.
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