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      Un grosso volume di capelli castani le avvolgevano in nodi semplici ed eleganti la graziosa testolina; aveva due occhi nerissimi circondati da folte sopracciglia di seta; lo sguardo languido, la bocca piccolissima, ed allorquando si componeva al sorriso lasciava vedere denti di meravigliosa bianchezza; il colore del volto era quello della rosa bianca, che ti lascia sempre incerto se sia pallido o tinto di debole vermiglio; le scorgevi nel mento una leggiera pozzetta; l'avreste creduta l'impronta del dito del Creatore, allorquando, presala pel mento, si compiacque dell'opera sua.
      Il suo passo era incerto, e su tutta la persona stavale diffusa una tinta d'ineffabile malinconia.
      S'internò in un boschetto di platani che trovavasi in un angolo solitario del giardino, e macchinalmente lasciossi sedere sur un banco d'erba.
      Stette immobile, sembrava guardasse, ma non vedeva; sembrava ascoltasse, ma non udiva.
      In questo punto una capinera venne a posarsi sul ramo d'un albero ed empì l'aria de' suoi gorgheggi.
      Erminia parve ridestarsi a quegli accenti che armonizzavano tanto colla mestizia del suo cuore e cercava dello sguardo il vago augelletto.
      - Oh! tu felice, esclamò, tu non conosci che l'azzurro dei cieli ed il raggio benefico del sole; la natura sorridente ti accoglie dovunque, e tu dovunque sorridi col tuo canto celeste. Anch'io una volta i miei giorni passava nel gaudio; ora quella gioia innocente esiliò per sempre dal mio cuore; esso ha perduto la sua pace, la sua tranquillità. Oh mio Flavio, io non doveva incontrarti mai!


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





Creatore Flavio