Tu mi fosti fatale!... Ti vidi; il tuo bell'ingegno mi destò ammirazione; l'alma nobile, stima; il volto soave, amore. Oh sì, io t'amo, Flavio, e tu, hai tu pure un palpito per la povera Erminia? Il tuo labbro non s'aprì mai a parole d'affetto, ma tu pensi a me, non è vero? Sì, sì, mel dice il cuore, mel dicono questi versi istessi.
E cavando dal seno un foglio, lo copriva di caldi baci.
- Lo trovai nascosto nei miei disegni; egli non può essere che tuo. Oh, la cara speranza! E lesse:
UNA VISIONE
Allor che in melaconiciAccenti di dolore
Sembra la squilla piangereIl dì che lento muore,
Quando la notte stendesiSulla natura ancor.
Sui vanni della fervidaArdente fantasia,
Scuotendo il duro tramiteDall'esistenza mia
Pei vaghi campi aereiSorsi ad aleggiar.
Mesta m'accolse e pallidaLa luna in sen ad ella,
Brilli di luce vividaLe stelle, e in lor favella
Del Cielo m'apprendevanoG'innumeri mister.
Oh Ciel, dell'Infallibile
Vaga città supernaCome rapir in estasi
Tu sai, che l'alma eternaLa vita ancor non fecela
Spoglia di santo ardor;
Tu mesto, meste paginiInspiri al pio poeta,
Il genio sollevandosiAllor dell'umil creta
Scioglie sovente canticiChe secoli vedran;
Tu bello, immenso, splendido
È a te che si rivolgeIl disperato misero,
E allor fidente sorge,
Soffre combatte e mormoraDio è lassù nel Ciel.
Qui dolce un suon armonicoD'angelici instrumenti
Mi riportar sui tremoliVanni spiegati i venti,
Sensi di mesto giubiloL'anima m'innondar.
Stetti spiar immobileL'orme dell'armonia,
Oh con quell'ansia d'Eolo
In braccio, l'alta via
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Flavio Erminia Cielo Ciel Infallibile Ciel Eolo
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