Non sapete che voi siete necessaria alla mia vita, che senza di voi spogliandomi d'un'esistenza penosa la lancerei di mia mano all'eternità?
- Flavio!
- Sì, bisognerebbe morire, perchè mi sentirei privo d'aria, di luce, di stelle, di cielo...
- Lasciatemi...
- Ma prima dite che mi amate... oh Erminia! non è vero che tu comprendi il fremito di quest'anima mia, che tu non sei senza pietà?
V'era tanta dolcezza in queste parole che la fanciulla ne fu conquisa; fermò lo sguardo in volto al giovane; l'entusiamo l'aveva fatto ineffabilmente bello.
Da' suoi occhi essa vi lesse nel cuore e lo trovò sincero, leale, generoso.
- Sì vi amo Flavio! gli rispose piangendo. Ma quelle lagrime le brillavano sul ciglio come la rugiada del mattino ai raggi del sole; più eloquenti d'un sorriso parlavano della gioja soave, santa, riconoscente ond'era compresa quell'angelica creatura.
- Sì vi amo, continuò, ma forse il mio amore è colpa.
- Amore è Dio, tel dissi Erminia, perchè Dio non è che amore.
- Amore è Dio, ma allorquando è da lui benedetto.
- Ebbene, divina fanciulla, in nome di quel sentimento che gemello nacque nei nostri cuori, davanti al cielo che sarà sempre testimone delle nostre azioni, giuro di farti mia e sposo fedele consacrare alla tua felicità l'intera mia esistenza.
- Oh, se questo è un sogno ch'io non possa destarmi più mai!
Ed i due amanti si strinsero in un casto amplesso.
Pochi momenti prima, allorquando Flavio trovò Erminia nel boschetto dei platani, veniva suonato alla porta d'ingresso del collegio.
| |
Erminia Flavio Dio Erminia Dio Dio Flavio Erminia
|