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      Ma non vi paghiamo forse puntualmente la sua pensione? Ed i nostri danari non valgono essi quanto quelli dei ricchi?
      - Siate calmo, buon uomo ed ascoltatemi, disse la Direttrice coll'abituale sua dolcezza, ma il vecchio non lasciolla parlare e continuò:
      - Voi non sapete che cosa sia quella fanciulla per sua madre, voi non avete figliuoli e non potete comprendere fin dove può arrivare l'affetto materno. La povera donna, vedete, non ha che un pensiero, sua figlia; che un desiderio, vederla felice. Si è fissata in capo di darle una splendida educazione, ed ecco perchè l'ha posta nel vostro collegio e per mantenervela Dio solo sa i sacrifici, le privazioni cui volentieri si sottomette. Ingannando quell'ottima madre sarebbe il più infame dei tradimenti.
      - Ascoltatemi adunque, disse la Direttrice e questa volta con un moto d'impazienza. Allorquando cinque anni or sono la signora Paglini mi condusse qui Erminia perchè l'ammettessi nel novero delle mie educande, io le mostrai tutta l'inconvenienza d'un tal passo. Le dissi come in mezzo a nobili e ricche donzelle sua figlia non avrebbe potuto tenersi al coperto da certe umiliazioni; o che avvezzandola ad una vita comoda in eletta società un giorno forse avrebbe arrossito de' suoi poveri natali. La signora Paglini si mostrò ferma sempre nel suo proposito. Ma però, mi soggiunse, io non voglio che mia figlia venga umiliata dalle sue compagne, essa non deve soffrire nessun insulto, voi me ne sarete garante. Allora non v'ha che un mezzo, le risposi, quello di presentarla in Collegio sotto un falso titolo di nobiltà, ma guardate che in tal caso voi non potete più farvi vedere in questo luogo.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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