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      Schietta, franca, leale, Maddalena non aveva riguardi per nessuno, diceva a tutti ciò che doveva dire come colei cui la pazienza non fosse la virtù principale.
      Amava suo marito quantunque sovente lo rampognasse per inezie, ma il buon Bastiano chiudeva un occhio sul di lei carattere, poichè sapeva di possedere ad onta di ciò un tesoro di moglie ed un'ottima massaja.
      Infatti ell'era attiva, economa, antiveggente.
      La casa ov'erano allogati i Paglini apparteneva in allora al conte C*** che la occupava da solo.
      Misantropo di natura egli menava una vita ritiratissima, non aveva amici e non sortiva mai.
      La sua servitù si componeva soltanto d'una cameriera e d'un servo ch'era nello stesso tempo maggiordomo e segretario; come si vede i portinaj non dovevano aver molti disturbi.
      Una volta un uomo era entrato dai conjugi Paglini; era vecchio e povero.
      Strascinava a stento una gamba inferma ed i suoi lineamenti apparivano alterati dalla malattia e dal cordoglio.
      Stese dubbioso la mano e domandò l'elemosina; Maddalena lo vide arrossire e nascondersi il volto nelle pieghe dell'abito.
      Si sentì commossa la buona donna e cavando da tasca una moneta.
      - Tenete, disse al mendicante, voi non siete nato per chieder l'elemosina, certamente la vostra gamba inferma e fors'anco qualch'altra malattia vi hanno reso impotente al lavoro o vi spingono ad un passo del quale voi pure arrossite.
      - Pur troppo gli è come dite, esclamò il vecchio con un sospiro; ed il suo sguardo si fermò sulla portinaja con un'espressione di sincera riconoscenza.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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