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      Dunque una fanciulla della sua età, della sua condizione... fisica deve sentire certi bisogni, provare certi desideri... non so se mi capisci moglie mia; insomma voglio dire che il suo cuore abbisogna di un affetto diverso dal nostro, di cure, di premure che solo può prodigare un buon marito. Oh sì senti, scommetto cento contro uno che il matrimonio è l'unica medicina che può guarirla, medicina che ha già fatte felicemente le sue prove in molte altre fanciulle malate. Troviamole uno sposo che le voglia bene, che la renda felice quanto meriti, quella povera tosa e vedrai che le ritorneranno le rose sul volto e ridiverrà vispa, festosa, sorridente come lo fu sempre.
      - Tu credi adunque?... domandò Maddalena quasi convinta guardando suo marito con interesse.
      - Io credo d'aver trovato il tocca e sana, rispose il Pipélé incoraggiato.
      - Un marito, un marito si fa presto a dirlo ma...
      - Ma che cosa se l'ho diggià!
      - Chi?
      - Il marito.
      - Davvero?
      - Sicuro; e che bel giovinotto, educato, elegante e non tutto fumo, sai? insomma ce l'han fatto apposta per Erminia.
      - E credi tu che possano andar daccordo?
      - Altro che; di lui non dubito punto, perchè nostra figlia, ohe! è un bocconcino da principe; e in quanto a lei appena che lo vedrà e che lo sentirà, che parla poi come un libro stampato, sono certo di vederci girare la testolina.
      - Proveremo anche questa; già una volta o l'altra bisogna bene che la mariti la mia Erminia, dunque...
      - Dunque tanto vale che lo facciamo subito, è quello che ho pensato anch'io.


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Una notte fatale ovvero Il ritorno dell'esiliato
Bozzetti Milanesi
di R.A. Porati
Editore Barbini Milano
1872 pagine 159

   





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