- Rinuncio subito a Marta; ed io bestia che non ebbi mai il coraggio... sono troppo modesto, già è il vizio di tutti gli uomini grandi.
Bastiano vedendolo indeciso gli sussurrò all'orecchio:
- Vadi là che non la sbaglia: Erminia è una brava tosa e poi non le verrà in casa a mani vuote.
- Non mi credete interessato, rispose Nicodemo; se mi vedete quì pensante gli è ch'io aveva, dico... degli altri castelli in aria, ma li abbandono da questo istante e prometto sagrificarmi solo a vostra figlia.
- Che Iddio vi benedica! disse Maddalena con riconoscenza.
La povera donna era accecata da un tenero amor figliale.
- Parlerò alla ragazza; aggiunse Nicodemo con importanza.
- Bravo signor maggiordomo, proruppe Bastiano, le parli come sa parlar lei, con delle belle parolone e vedrà che quell'agnellino si lascierà tosto ammansare.
- Che diavolo mi dite, qui non si tratta di ammazzare, si tratta di far dell'effetto ed a questo ci penso io.
- Le facci vedere la tranquillità della vita conjugale, continuò il portinajo, l'amor tenero d'un marito, le cure soavi d'una famiglia, i figli... oh ma sa ben lei di meglio di me quello che dovrà dire.
- Vorrei vedere che mi deste una lezione di eloquenza!
- E mi dica, a quando il primo colloquio?
- Magari anche subito.
- Subito ha detto? Lo piglio in parola, saltò su Bastiano battendo ingenuamente le mani. Erminia è appunto sola nella sua cameretta, a lei adunque! non le mancheranno pretesti per introdurvisi.
- Lasciate fare a me e novello Cupido, senza che se ne accorga, saprò ben io piantarle la mia freccia nel bel mezzo di quel nido d'amore che si chiama, dico.
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