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Bastiano che aveva tutto ascoltato attentamente, con quella rapidità di percezione che talvolta si osserva negli ubbriachi aveva indovinato di che si trattasse.
Articolando il meglio che poteva le parole proruppe:
- Ma voi non sapete nulla voialtri! mia figlia... cioè dirò meglio, Erminia, può sposare il suo innamorato poichè dessa è nobile quanto lui... sicuro, corpo d'un milione di ciabatte! È sangue patrizio che circola nelle sue vene!... Guarda che occhiacci mi fa mia moglie... va là, che tu non ne hai colpa, è quell'altro birbante... che mi rincresce d'aver dimenticato il nome. È una brutta istoria sapete papà Gervaso... ma venite quà che ve la voglio raccontare, sentirete che bel tiro ci hanno giuocato alla mia povera Maddalena. Diciottanni fa, vedete, ell'era molto bella, aveva gli occhi azzurri ed i capelli biondi e la chiamavano per questo la bella biondina. Conviveva tranquilla con suo padre, un uomo dal fegato sano, che aveva combattuto in Corsica, ma che le ferite toccategli sul campo l'invecchiarono innanzi tempo. Guardate che combinazione, era precisamente il portinajo di questa istessa casa! Un giorno un elegante che apparteneva ad una famiglia delle più notabili di Milano si innamora della biondina e tenta ogni mezzo per farla sua, promesse, denari... ma lei, ch'era onesta, tien duro. Non si scoraggia il damerino e non potendo averla colle buone ricorre alla violenza... e ci riesce... l'infame.
Maddalena che aveva seguito il racconto con ansietà penosa a questo punto getta un grido e si nasconde il volto nelle mani.
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