Denunciatelo adunque, arriverà però sempre in tempo a strapparvi davanti Milano tutta quella maschera che vi siete così bene adattata sul volto.
- Sentite, rispose il conte senza perdere la sua calma, se Alberto Sampieri credesse di farmi rinunciare spontaneamente a quello che ho raggiunto con tante fatiche e pericoli, s'inganna. Io non so qual sia poi il suo scopo. Forse quello di trar profitto dalla mia rovina? Non lo credo, perchè gli è in fondo ad una carcere che dovrà assistere all'opera sua. Quello forse di trar d'inganno Flavio mio figlio, e porlo solo al possesso delle sue sostanze? Sia; ma non sa egli qual danno morale gli arreca nello stesso tempo? Col suo processo disonorevole Alberto Sampieri ridesta in Milano una memoria che certo non cade ad onore della famiglia, una memoria che gli anni sembrano ormai aver sepolta sotto un benigno oblio. Eppoi il ridicolo che in certa guisa egli getta su Flavio se riesce a provare che per molti anni ha rispettato e venerato qual padre un suo servo? Sapete cosa risponderà Flavio al povero zio? Giacchè lui provvedendo alla mia infanzia in giorni difficili, aveva acquistato diritti paterni; giacchè i suoi procedimenti non contaminavano punto il nome dei miei antenati; giacchè infine tutti lo rispettavano pel conte Sampieri, in luogo di provocare una scena che or viene ripetuta e commentata in mille modi, avreste fatto meglio lasciar vivere tutti nella loro illusione e salvar voi da una condanna che non torna certo a nostro decoro.
Gervaso era caduto in profonde riflessioni.
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