.. Non era il cielo, il sole, la terra della mia patria. Credetti trovare in quel clima dolcissimo degli uomini più dolci, ma l'esule incontra sempre sventura.
Finalmente seppi come in Francia si stesse componendo un esercito che capeggiato da Napoleone doveva scendere in Italia. Si trattava di muover guerra all'Austria che per tanti anni teneva avvinta la patria nelle catene del più duro servaggio. Mi sentii ribollire nelle vene il sangue italiano ed accendermi indomito desiderio di prestare il mio braccio al riscatto dei fratelli. La santità della causa mi ritornò il coraggio e le forze. Mossi verso la Francia e non camminava più curvo sotto l'avvilimento e la vergogna, ma la fronte alta, fiero di me stesso e del nobile pensiero che guidava i miei passi. Vestii la divisa del soldato, con qual gioia! Essa mi riabilitava a' miei occhi.
Arrivò il sospirato giorno della partenza; erano trentamila uomini che raggianti di gioventù e di entusiasmo movevano baldi alla vittoria. Valicammo le Alpi e ci battemmo a Monte Legino, a Montenotte, a Millesimo, a Dego. Nulla poteva resistere al valore dei francesi, le loro armi erano invincibili. I popoli redenti ci accolsero con gaudio e noi ci spingemmo in pochi giorni fin sotto Lodi. Quì fu data ancora battaglia ed ostinata e sanguinosa più che mai. Ci abbisognò lottare contro forze di molto superiori alle nostre, ma alla deficienza del numero suppliva l'eroismo e la vittoria non tardò a sorriderci. Coperto di sudore e di polvere ma gagliardo sempre di forze e di slancio io era fra i primi all'assalto, ma la fortuna cessò d'essermi amica.
| |
Francia Napoleone Italia Austria Francia Alpi Monte Legino Montenotte Millesimo Dego Lodi
|