Socrate, perchè negava gli antichi Iddii, vien condannato a morte dagli Ateniesi. Aristofane mette in ridicolo cotesti iddii, e gli Ateniesi non se ne scandalizzano. Socrate s’era troppo affrettato. I Greci del suo tempo si permettevano di scherzare sulla loro fede ma non comportavano che la si mettesse seriamente in dubbio. I tempi mutarono, e co’ tempi le idee. Poco più d’un secolo dopo, Epicuro potè pubblicamente insegnare che gli Dei non esistono; e i discepoli di lui, pubblicamente esporre senza pericolo la dottrina del maestro. Fin dove arrivasse in appresso nel popolo greco l’incredulità e il disprezzo per l’antica fede lo dica Luciano: i numi dell’Olimpo diventati men che uomini, i sacerdoti del tempio diventati impostori, son fatti bersaglio ai dardi più acuti di quelle sue satire, che sono una pittura fedele de’ costumi del tempo.
[14] Progresso, non è vero? Sì, progresso dello spirito umano: la ragione dell’età matura trionfa, e abbatte le insensate e ridicole credenze dell’età bambina. — Intanto quegli Dei caduti dagli altari, avevano pure ispirato Omero e Fidia; avevano fatto della Grecia la terra sacra del bello; avevano accesa in quel popolo eletto tanta fiamma di civiltà che anc’oggi ci abbaglia. Intanto, rotta la tradizione del passato, distrutta la fede pagana, la Grecia non tardò a diventare provincia di Roma; e vide i rozzi soldati di Mummio giuocare a dadi sulle tavole dipinte da Apelle. E ora, come Roma stessa, radunati gli elementi dell’antica cultura e diffusili a tutto il mondo allora conosciuto, cadesse anch’essa sotto il peso della sua grandezza dopo che l’Impero accolse popoli diversi per tradizioni e costumanze, non è uopo che io qui rammenti.
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