Pagina (20/246)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Primieramente è da avvertire non esser del tutto conforme al vero il credere, che manchino affatto materiali, i quali possano essere adoperati utilmente da ognuno, il quale senza essere orientalista, si occupi della storia dell’umanità. In un secolo circa di lavoro, i pochi che attinsero a fonti originali, raccolsero non iscarso numero di documenti, verso i quali, a volere essere sinceri, l’attività scientifica del nostro tempo non s’è curata di rivolgersi con l’usato ardore. In secondo luogo non è a supporsi, che la difficoltà della lingua sia così grande ostacolo, da tener lontano ogni studioso; quando sono ormai molti coloro, che con lodevole zelo si danno a discipline, le quali non possono recar loro altro utile, che la soddisfazione d’aver arricchito di qualche fatto nuovo il patrimonio della scienza moderna, lavorando, come dice il Leibnitz, solo per la gloria dell’ingegno umano.
      Noi vediamo oggidì le più grossolane mitologie, i più rozzi dialetti, le più insulse poesie di genti semibarbare, le superstizioni di selvaggi, le novelline, le [23] leggende, i sogni stessi del volgo, avidamente raccolti come tesori, diventare argomento di dotte fatiche. E dovrà solamente questo vastissimo campo rimanere sempre scevro di coltivatori, quando gran copia di mèsse li attende?
      1880.
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
      DELLA CIVILTÀ CINESE
     
      [27]
     
     
     
     
      Pour un esprit philosophique, c’est-à-dire pour un esprit préoccupé des origines, il n’y a vraiment dans le passé de l’humanité que trois histoires de premier intérêt: l’histoire grecque, l’histoire d’Israël, l’histoire romaine.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





Leibnitz Israël