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      Distinguiamo dunque le origini della nostra civiltà le quali vanno cercate nella storia della nostra famiglia, e le origini della civiltà, le quali vanno cercate nella storia dell’uomo. La ricerca delle une o delle altre, se non è ugualmente degna d’uno spirito filosofico, [29] come pensa il Renan, è nondimeno ugualmente importante di fronte alla scienza imparziale.
      Ed in vero, quei dotti che sogliono, per caso, levare il capo da’ libri e dalle carte loro, scorgono agevolmente altri libri e altre carte degnissime d’esser lette, e studiate, e tenute in conto. Ben s’intende, ch’io parlo degli uomini di non mediocre intelletto; ch’e di que’ poveretti, i quali non sanno alzar la testa, o alzandola non sanno vedere, non è da pigliarsi pensiero. Infatti quell’eletto ingegno del Renan, il quale ha scritto quanto in principio ho riferito, aveva pure, in un momento in cui la mente si portava oltre il suo quotidiano semitismo, espresso il desiderio di vedere la Cina studiata con quel metodo scientifico e quella critica rigorosa e assennata, che rendono fruttuose le ricerche degli eruditi; e tanto parvegli quella nazione ricca di storia, e di documenti per conoscerla, che invocò allora a tal fine quel medesimo spirito filosofico, che per esser veramente tale, egli voleva applicare soltanto a investigare le origini del nostro incivilimento(4).
      Parlerò a suo luogo de’ documenti storici del [30] popolo cinese,(5) e de’ frutti che se ne può raccorre per lo studio delle origini della civiltà; qui conviene prima vedere qual posto debba occupare la cultura cinese - la quale s’estende oggi per tanta parte dell’Asia, quanto fu grande l’antico mondo romano - di fronte a quella delle altre nazioni della terra.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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