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      [40] Queste due forze disgregheranno il colosso cinese, il quale cesserà, per tal modo, d’essere un pericolo per la pace del mondo e per la civiltà occidentale"(13). E di qual natura è questo pericolo per la pace del mondo, che l’ottimo autore va a cercar tanto lontano? "Oggi, continua egli, i Cinesi sono i primi agricoltori del globo, domani ne saranno gli operai più intelligenti, più sobri, più abili, più laboriosi e meno indiscreti"(14). L’America fu già invasa da un gran numero di siffatti lavoratori; i quali, assidui, ordinati ed economi al tempo stesso, produssero ad un prezzo tre volte minore degli operai americani; e per la loro attitudine al commercio e la loro costanza al lavoro dettero alle nuove colonie un rapido svolgimento, e le condussero a prosperità. Ecco dunque il nemico: il lavoro, la sobrietà, l’ordine, la economia, la disciplina, che le razze mongoliche minacciano di trasportare oltre a’ confini loro. Quale sventura per l’Europa e la civiltà occidentale se ciò accadesse! Infatti l’America, dove la civiltà occidentale si è manifestata nell’ultima sua forma, ha chiuse le porte a questi importuni disturbatori della pace del mondo; e per difendersi, fu costretta a colpire il lavoro assiduo, onesto, intelligente come si colpisce il vizio e l’immoralità. "La vecchia Europa - continua l’autore menzionato di sopra - imiti [41] a tempo gli Stati Uniti: mercanti e banchieri, artigiani e industrianti, venditori e compratori, e governatori di tutte le nazioni civili hanno strettissimo dovere d’opporsi unanimi a tanta jattura"(15).


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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