I diversi Stati, che formavano la Cina innanzi il tempo di quel sovrano, ebbero tutti le loro "Grandi Muraglie;" innalzate a difesa dalle frequenti scorrerie di orde selvagge avide di preda, provenienti da [57] settentrione e da occidente, che minacciavano di continuo le pacifiche popolazioni. Questi varj Stati, arrivati ad un grado d’incivilimento assai elevato e ad una condizione assai prospera, erano pertanto, a cagione dell’ambizione e della rivalità dei sovrani, in continue lotte tra loro; le quali cagionarono il disfacimento di quei principati, che caddero sotto il dominio del più grande di essi, il principato di Ts’in. L’antica federazione cinese divenne così una monarchia; e Ts’in-Shi-hwang-ti il primo sovrano del più grande impero del mondo. Come ciascuno degli antichi Stati aveva il suo baluardo a propria difesa, Ts’in-hwang-ti volle che l’insieme unificato di essi fosse riparato similmente da un baluardo gigantesco, che chiudesse l’Impero a tramontana, assicurandolo così dalle frequenti invasioni dei predoni nomadi, eterni nemici della civiltà cinese fino dalla più remota antichità. La Grande Muraglia, innalzata così a difesa dalla barbarie del settentrione, e divenuta invece, nell’arsenale della nostra retorica, simbolo d’esclusione d’ogni progresso civile, oppose infatti, per alcun tempo, un argine efficacissimo alle disastrose incursioni nel territorio cinese; ma non si distrusse per questo l’energia irrequieta delle popolazioni nomadi e guerriere, che occupavano la vasta regione a nord dell’Impero, nè il loro bisogno d’espandersi in paesi più ricchi.
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