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      Per dare un’ idea generale dei modi sintattici usati negli idiomi ora ricordati, osserviamo il posto che è assegnato al verbo, il quale è il termine che dà forma e fisonomia a tutta intera la proposizione. Sotto questo aspetto due tipi principali di proposizione si affacciano subito, tra loro distintissimi: 1°, verbo in fine della proposizione; 2°, verbo in mezzo alla proposizione: Queste due forme principali comportano ciascuna, per quanto riguarda le parti della proposizione, due diverse maniere di disporre i vocaboli. Nella prima forma che vuole il verbo in fine, si distinguono: a) le lingue in cui il soggetto è preceduto dai suoi complementi ed attributi, cioè a dire, che hanno una costruzione totalmente ascendente: tali sono tutti gli idiomi altaici o agglutinanti, Turco, Mongolo, Tartaro, Coreano, Giapponese; b) le lingue in cui il soggetto è seguito dai suoi complementi ed attributi, cioè a dire, che hanno [62] una costruzione ascendente per i complementi del verbo, e discendente per i complementi del nome; tali sono le lingue Tibeto-Birmane o monosillabiche. Nella seconda forma, che vuole il verbo nel mezzo, si distinguono pure: a) lingue in cui il soggetto è preceduto dai suoi complementi e attributi, cioè a dire, che hanno, al contrario delle lingue tibeto-birmane, una costruzione ascendente per i complementi dei nomi, e discendente per i complementi del verbo, come accade per la lingua e i dialetti della Cina; b) lingue in cui il soggetto è seguito da tutti i suoi complementi e attributi, cioè a dire, che hanno una costruzione totalmente discendente tali sono le lingue dell’Indo-Cina(23).


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





Turco Mongolo Tartaro Coreano Giapponese Tibeto-Birmane Cina Indo-Cina